Descrizione
Autore: Eugenio Larosa
Anno edizione: 2024
In commercio dal: dicembre 2024
Pagine: 232, brossura
ISBN: 979-12-80151-16-2
€15,00
Nel cuore del Rinascimento italiano, il nome di Galeotto Manfredi emerge dall'ombra della storia. Guerriero, signore, uomo di potere, ma anche intrigante protagonista di un mondo segnato da alleanze, tradimenti e ambizioni senza scrupoli. Tra battaglie cruente, trattative segrete e le astute mosse che lo portarono a sedere sulla poltrona di signore di Faenza, Galeotto è simbolo della lotta per il dominio e la sopravvivenza in un’epoca di incertezze e trasformazioni.
Autore: Eugenio Larosa
Anno edizione: 2024
In commercio dal: dicembre 2024
Pagine: 232, brossura
ISBN: 979-12-80151-16-2
Peso | 0,325 kg |
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Dimensioni | 20 × 13 × 1,5 cm |
Michele Orlando –
Con "Galeotto. L'ultimo vero Signore di Faenza", Eugenio Larosa ci regala un viaggio erudito nella complessità storica, politica e umana della Romagna del XV secolo, un'epoca in cui la frammentazione del potere e l'intreccio di rivalità dinastiche plasmarono il destino di uomini e città. Attraverso un'analisi meticolosa delle fonti coeve e una narrazione al tempo stesso vigorosa e rigorosa, Larosa restituisce al lettore il ritratto autentico di Galeotto Manfredi, figura troppo spesso sacrificata alle semplificazioni della storiografia popolare.
Il testo si distingue per l'ambiziosa ricostruzione del contesto storico, che viene presentato con una ricchezza di dettagli quasi pittorica. Larosa dipinge la Romagna del Quattrocento come un mosaico frammentato di signorie in lotta, dove ogni città, da Bologna a Rimini, cercava di preservare la propria fragile indipendenza sotto la costante pressione di potenze più grandi, come il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia. La descrizione delle dinamiche di potere, delle condotte militari e dei rapporti con lo Stato della Chiesa illumina non solo la storia della famiglia Manfredi, ma anche le complesse interazioni che definirono un'epoca.
Galeotto Manfredi emerge dalle pagine come una figura stratificata e profondamente umana, né eroe né antieroe, ma un uomo del suo tempo: astuto, ambizioso, eppure vulnerabile ai venti imprevedibili della politica. L'autore scava nelle fonti con la precisione di un archeologo, portando alla luce non solo i successi, ma anche le contraddizioni e le debolezze del signore di Faenza. Questo approccio consente al lettore di entrare in contatto con la dimensione più intima e personale del protagonista, rendendolo comprensibile nella sua umanità.
Larosa dimostra una padronanza eccezionale della prosa storica: il suo linguaggio è ricco, denso di sfumature, e riflette una profonda familiarità con la tradizione storiografica italiana. Allo stesso tempo, la narrazione riesce a mantenere un equilibrio tra rigore accademico e accessibilità, rendendo il testo apprezzabile sia per gli specialisti sia per i lettori appassionati di storia.
L'opera, tuttavia, non si limita a restituire una biografia. È anche una riflessione sul concetto stesso di potere e legittimità, sulle fragilità delle istituzioni dinastiche e sulle trasformazioni di un'Italia preunitaria in cui il conflitto era la norma e la stabilità l'eccezione. In questo senso, il libro di Larosa può essere letto come una metafora della condizione umana, in cui il desiderio di controllo si scontra inevitabilmente con le forze del caos.
In conclusione, "Galeotto. L'ultimo vero Signore di Faenza" è un contributo straordinario alla storiografia italiana. Con la sua profondità analitica, la sua ricchezza narrativa e il suo sguardo critico, quest'opera rappresenta un tassello fondamentale per chiunque voglia comprendere non solo la figura di Galeotto Manfredi, ma anche le complessità della storia italiana del Quattrocento. Eugenio Larosa ha dimostrato di essere uno studioso e narratore di talento, capace di dar vita a un affresco storico che risuona di autenticità e intelligenza.